Il tasso di cambio euro sterlina si trova ai suoi migliori livelli del 2016 e le previsioni sono positive relativamente alla capacità, di questa coppia, di rompere anche i livelli di resistenza chiave psicologica che ne hanno fermato la salita nelle settimane scorse.

Se, tra oggi e domani, i dati del PMI del Regno Unito dovessero superare le aspettative, la sterlina potrebbe recuperare e spingere EUR / GBP al ribasso, mentre se i dati dovessero deludere, EUR / GBP potrebbe salire ancora ai massimi da tre anni a questa parte.

Al momento il rapporto di cambio è guidato dalle notizie provenienti da oltre il Canale della Manica, con il primo ministro britannico Theresa May che ha fatto sapere che l’articolo 50 sarà attivato a marzo 2017.

Nel frattempo, il sentiment dell’euro ha avuto una buona spinta dopo che gli imprenditori tedeschi hanno espresso il loro sostegno in favore di Deutsche Bank, che potrebbe essere spinta fino al punto di collasso a causa di una multa comminata dagli Stati Uniti per vendite abusive.

Ma torniamo al Brexit: Theresa May ha detto, in occasione della conferenza del partito conservatore, che attiverà l’articolo 50 del trattato di Lisbona nel marzo 2017. Dopo settimane di speculazioni, gli investitori hanno finalmente una chiara idea di quando bisognerà iniziare a conteggiare i due anni entro i quali il Regno Unito dovrà essere necessariamente fuori dall’UE.

La cosa che preoccupa di più è tuttavia la modalità del Brexit: “hard” o “soft” (rispettivamente, dura o soffice). Il Primo Ministro ha anche indicato che non è da scartare l’opzione dura, il che significa interrompere tutti i rapporti economici con gli altri paesi europei a partire da subito e dunque partire con la negoziazione di accordi personali, paese per paese.

Si tratta di una situazione molto delicata per tutto il panorama valutario del mondo, considerando l’importanza che l’euro e la sterlina hanno.

A questo punto, se il Brexit duro dovesse essere confermato, potremmo tranquillamente vedere un crollo della sterlina contro euro e dollaro, ma soprattutto dovremmo preoccuparci della piega che la situazione economia in Europa potrebbe prendere.

Al momento, tuttavia, le cose rimangono ancora in sospeso perché ci sono delle piccole “faide” interne al partito della May, con diversi politici che stanno spingendo per farle cambiare idea in merito al Brexit (che, nonostante il referendum, non è obbligatorio da mettere in pratica).

Per chi investe in valute, ma anche per chi ha stretti contatti commerciali con il Regno Unito, oltre che per chi sta pensando di spostarsi oltre Manica per vivere o studiare, le prossime settimane potrebbero essere critiche.

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