LionFish pesce scorpione pericolo uomo Italia

E’ allarme rosso per l’avvistamento di un pesce velenoso a ridosso delle coste siciliane: il famigerato pesce scorpione, una tra le specie più invasive al mondo, per la prima volta visto in acque italiane e per la precisione nella riserva naturale di Vendicari, in Sicilia. La segnalazione della vista del lionfish e delle sue spine velenose per l’uomo arriva da un team di ricercatori di Ispra, Cnr e American University di Beirut: gli esperti in questione hanno documentato l’osservazione sulla rivista BioInvasor Records.

Il pesce scorpione, denominato anche lionfish, è una specie tropicale che si è adattata a vivere nel Mediterraneo Orientale da alcuni anni. Lo scorso ottobre era stato avvistato nelle acque tunisine e l’Ispra aveva già messo in allerta l’Italia e la Sicilia sul possibile avvistamento anche in acque italiane. Originario del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano e Pacifico, è stato introdotto in Florida, negli USA, all’inizio degli Anni Novanta in maniera accidentale e da allora ha invaso tutto il Mar dei Caraibi e le Coste Atlantiche. Non ha predatori naturali ed è lui stesso un predatore molto aggressivo, tanto da sconvolgere l’habitat e l’ambiente ecologico. Per non parlare del numero delle vittime del suo veleno: si nasconde nel fondale e attende la preda,  mimetizzandosi. I malcapitati ci mettono il piede e vanno incontro alla morte.

Il pesce scorpione è molto pericoloso per l’uomo: le sue spine velenose celano un potente veleno che rimane attivo anche due giorni dopo la morte. Nonostante il lionfish sia commestibile, il pericolo rimane anche su esemplari pescati da diverse ore soprattutto perché, durante le operazioni di pulizia, può capitare anche solo di sfiorare i suoi aculei taglienti e letali. L’avvistamento in Sicilia prova che questa specie tropicale è arrivata in Italia: l’Ispra invita chiunque abbia catturato o avvistato un pesce scorpione in Italia, soprattutto in zone diverse dalle coste siciliane, di dare l’allarme all’indirizzo alien@isprambiente.it , per monitorare l’invasione.

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