Il 23 giugno la Gran Bretagna è chiamata alle urne per decidere se rimanere oppure no nell’Unione Europea. Gli scenari che si possono aprire in caso di vittoria degli Euroscettici sono assolutamente incerti ma quello che già si prospetta è una ricaduta negativa rispetto ai tassi di interesse. La BCE sta già pensando a diverse ipotesi di intervento qualora l’Inghilterra dicesse addio all’Unione Europea e tra queste ipotesi c’è l’aumento del costo del denaro che avrebbe una ricaduta negativa sul costo dei mutui.

Naturalmente i mutui stipulati finora con tasso fisso sono salvaguardati ma quelli a tasso variabile subiranno inevitabilmente un aumento del tasso di interesse. Tutto sarà meno fumoso al mattino del giorno 24, quando i risultati del referendum Britannico, se non definitivi, saranno comunque piuttosto indicativi di quella che sarà la decisione dei sudditi di Sua Maestà. A parte i mutui, tutta l’economia Europea rischia contraccolpi preoccupanti se Brexit si realizzerà, ma le conseguenze e le reali ricadute restano un’incognita.

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