Caso M5S Genova Cassimatis querela Beppe Grillo

Alla fine, ha vinto Marika Cassimatis, vincitrice delle Comunarie per la scelta del candidato sindaco per le elezioni di Genova. E’ stato accolto il ricorso contro Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle e sono state annullate tutte le decisioni con cui la docente di geografia veniva esclusa dal M5S, permettendo a Luca Pirondini di poter correre alle elezioni col simbolo appartenente al Movimento. Felicità espressa via Facebook dalla stessa Cassimatis dopo la decisione del Tribunale, la quale attende un incontro di chiarimento con lo staff e con lo stesso garante Grillo, ma sembra lontano: i legali del M5S hanno già annunciato che sono pronti a impugnare l’ordinanza.

E’ stato Roberto Braccialini a sospendere l’esclusione di Marika Cassimatis e a rendere nullo il ripescaggio dalla lista di Luca Pirondini, secondo nelle Comunarie. L’ex candidata grillina aveva presentato un ricorso d’urgenza contro la decisione del Movimento 5 Stelle di togliere il simbolo e di escluderla dalla corsa proprio all’indomani della sua vittoria con un tweet del Garante Beppe Grillo. Il nome del candidato sindaco a Genova per il Movimento, quindi, era rimasto sospeso in attesa della decisione del Tribunale del capoluogo ligure.

In realtà la decisione del giudice genovese di fatto fa tabula rasa: l’esclusione di Marika Cassimatis non implica che sia realmente lei la candidata sindaco per il M5S così come Luca Pirondini non rappresenti al momento il Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo è capo politico del Movimento, ma, secondo l’ordinanza del giudice, non ha il potere di veto sulle decisioni delle assemblee telematiche. Anzi, le assemblee telematiche producono decisioni vincolanti per il capo politico e per gli eletti. Quindi, Grillo non ha l’ultima parola. Per quanto riguarda le seconde votazioni che hanno proclamato candidato sindaco Luca Pirondini, il giudice riferisce che le votazioni nazionali possono solo confermare o meno le votazioni già prese, mentre sulle votazioni su tematiche locali possono partecipare solo gli iscritti residenti in quel territorio: le votazioni indette il 17 marzo erano diverse da quelle annullate.

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