BPM

La fusione che ha dato origine a Bpm ha fatto sì che il titolo del nuovo soggetto entrato in contrattazione ai primi di gennaio di quest’anno, volasse letteralmente in Borsa ma dopo la fiammata iniziale è arrivato inesorabile il calo. Nessuno, certamente poteva attendersi che continuasse sui livelli iniziali, questo è assolutamente fuori discussione, la fiducia accordata dagli investitori al nuovo soggetto era notevole ma non poteva mantenere il salto iniziale.

Così è stato, dopo il picco dell’esordio in Borsa, il titolo ha iniziato rapidamente la discesa e ora è allineato in negativo con gli altri Bancari. Gli analisti sono ora molto prudenti su Bpm, anche perché un soggetto autorevole nel campo bancario come Mediobanca ha appena dichiarato che “la mole di svalutazioni, unita al livello di esposizione deteriorata che rimane elevato e a un Cet1 sotto pressione, rende impossibile essere più costruttivi sul titolo”.

La speranza è che Bpm, nata sotto i migliori auspici, non entri nella galassia delle Banche in difficoltà, l’ennesima, ma le dichiarazioni degli analisti di Mediobanca accendono un’altra luce d’allarme nel settore bancario, quantomeno aumentano il livello di attenzione su Bpm che non gioverà affatto alla quotazione del suo titolo in Borsa.

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